Il Giubileo dei 450 anni dalla conversione di San Camillo de Lellis, aperto il 2 febbraio 2025 a Manfredonia–San Giovanni Rotondo, ha raggiunto il suo compimento l’8 dicembre a Roma, nella solennità dell’Immacolata Concezione. È stato un anno intenso di celebrazioni, incontri e riflessioni, culminato nel Convegno internazionale dei giubilari della Famiglia Carismatica Camilliana (4–7 dicembre), sul tema “Dalla conversione alla consacrazione”.
La celebrazione eucaristica di apertura, presieduta da p. Baby Ellickal, consultore generale per la formazione, e il messaggio inaugurale di p. Pedro Tramontin, Superiore generale, hanno dato avvio a un cammino condiviso, segnato da gratitudine e rinnovata speranza.
Le relazioni hanno offerto un ricco mosaico di prospettive. Fr. Bertrand Nee Wayoe (consigliere generale, congregazione della Santa Croce) ha sottolineato l’importanza della cura di sé come condizione per servire meglio gli altri, indicando strumenti concreti per vivere con equilibrio e gratitudine. Sr. Bernadette Rossoni (postulatrice generale, Figlie di San Camillo) ha ripercorso la vicenda di San Camillo, mostrando come la sua ferita redenta sia divenuta sorgente di vocazione e carità universale. P. Hubert Goudjinou MI ha presentato i giubilari come icone viventi della misericordia, segni della forza trasformante della vita consacrata.
La riflessione di don Giuseppe De Virgilio (professore, pontificia Università Santa Croce a Roma) ha approfondito il senso paolino dell’essere “conquistati da Cristo”, radicando la vocazione camilliana nella Scrittura e nell’esempio del Fondatore. Altri relatori che hanno arricchito il convegno sono: p. José Carlos Linhares Pontes Junior (docente presso la pontificia accademia Alfonsiana, Roma) sulla comprensione dei consigli evangelici nella società odierna; sr. Mary Ann Mariavilla (Responsabile ufficio legale, Figlie di San Camillo) sulla pluralità dei volti della Famiglia Carismatica; e Vincenzo Comodo (ordinario di sociologia della vita consacrata, Pontificia Istituto Claretianum) che ha affrontato con lucidità il tema delle tecno-dipendenze e dell’uso responsabile del digitale nell’era dell’intelligenza artificiale.
I laboratori spirituali hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi direttamente con le domande emerse, trasformando le relazioni in occasioni di dialogo e discernimento comunitario.
Il Giubileo camilliano si è concluso l’8 dicembre con la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica di San Camillo, presieduta da p. Pedro Tramontin. In quell’occasione, i giubilari e i religiosi e le religose presenti hanno rinnovato la loro professione religiosa, segno di fedeltà e di rinnovato impegno nella sequela di Cristo. La giornata si è chiusa con un concerto camilliano, che ha dato voce alla gioia e alla gratitudine di tutta la Famiglia Carismatica.

