Un pellegrinaggio implica mettersi in cammino per ricercare se stessi, per vivere concretamente il bisogno struggente di conversione, di crescere nell’amore di Dio guardando come modello ai santi, a coloro che prima di noi hanno vissuto la fatica del viaggio e che da cercatori si sono invece scoperti cercati e trovati da Cristo, per essere poi pronti ad additare ai fratelli la bellezza di tale incontro.
Il cammino compiuto da noi postulanti della provincia Siculo- Napoletana sulle orme della Beata Maria Domenica Brun Barbantini nei suoi luoghi natii, in questo anno in cui ricorrono i centocinquanta anni della sua nascita al cielo, si è svolto proprio in tale orizzonte. Dal 4 al 7 aprile, in piena settimana in Albis, abbiamo vissuto la gioia della Pasqua e incontrato il fulgore di Gesù Risorto, incarnato nella vita e nel carisma della Beata lucchese, nostra Sorella maggiore nella sequela secondo il carisma di San Camillo.
Per noi giovani in formazione sono stati giorni di immersione nel carisma camilliano vissuto tutto al femminile. È stato bellissimo respirare comunione con le sorelle Ministre degli Infermi, tutti assieme innestati sul ceppo del Gigante della Carità. Diversità di sensibilità, di attitudini ma unità nello spirito dei Fondatori. L’incontro con le sorelle e la loro generosa accoglienza a Lucca e a Viareggio ci hanno fatto riscoprire non solo la bellezza
Le sorelle non solo sono state accoglienti con noi ma ci hanno mostrato un limpido esempio di carità fraterna nel loro stare assieme e nel prendersi cura le une delle altre. Luogo per eccellenza in cui abbiamo vissuto questo è stata “Casa Betania”, la casa di cura per le suore anziane, perla del nostro pellegrinaggio. Vedere come le suore più giovani si occupano delle anziane ci ha mostrato la bellezza di una fedeltà al carisma vissuto non solo ad extra ma soprattutto nei confronti dei confratelli, di chi ci vive accanto e che spesso diamo per scontato. Abbiamo visto rappresentato al vivo quel “cuore di madre che ama il suo unico figlio infermo”, la gioia autentica e duratura di servire chi è nel bisogno, mediante il balsamo dell’amore. Le stesse sorelle anziane poi sono state per noi “santuari viventi” le cui porte sono occhi colmi di una luce speciale che mostra tutto l’ardore dell’amare Cristo nonostante gli acciacchi e le infermità. La loro testimonianza di fede, il loro essere memoriale vivo di una vita spesa per gli ultimi, ci ha profondamente edificati. È stata una grande gioia per noi vivere assieme la celebrazione eucaristica nella loro casa e vedere ciascuno di noi essere adottati spiritualmente attraverso la preghiera da ognuna di loro. Se con profondo rispetto abbiamo venerato la reliquia del cervello della Barbantini, per attingere il dono della profonda intelligenza della carità, con altrettanto amore ci siamo accostati a questi templi vivi dello Spirito, da cui ricevere forza e perseveranza per
Portiamo nel cuore la gioia di aver conosciuto meglio il carisma di Maria Domenica. Ringraziamo la Madre Provinciale Suor Giuliana Fracasso e le consorelle tutte per averci dato la possibilità di arricchire la nostra formazione umana e spirituale. Che la Beata Fondatrice colmi il suo istituto di ogni benedizione e interceda per tutti noi perché possiamo sempre più scoprire che, come lei amava dire, “ Noi siamo tutti di Dio e non siamo che per amarlo”.
I Postulanti
Mariano, Luca, Salvatore, Alessandro, Domenico e Gianluca