Fedeltà, perseveranza, unità del cuore: l’amore sta nella concretezza della vita
INCONTRO DEL SANTO PADRE FRANCESCO CON RELIGIOSE E RELIGIOSI DELLA DIOCESI DI ROMA
Sabato, 16 maggio 2015
Il matrimonio e la verginità cristiana sono due modi per realizzare la vocazione all’amore. Fedeltà, perseveranza, unità del cuore, sono impegni e sfide sia per gli sposi cristiani sia per noi consacrati: come illuminare la strada gli uni degli altri, gli uni per gli altri, e camminare insieme verso il Regno? (Iwona Langa, Ordo virginum, Casa-famiglia Ain Karim)
Come la prima suora, Suor Fulvia Sieni, era – diciamo – “in carcere”, quest’altra suora è… “sulla strada”. Tutt’e due portano la parola di Dio alla città. Lei faceva una bella domanda: “L’amore nel matrimonio e l’amore nella vita consacrata è lo stesso amore?”. Ha quelle qualità di perseveranza, di fedeltà, di unità, di cuore? Ci sono impegni e sfide? Per questo le consacrate si dicono spose del Signore. Sposano il Signore. Io avevo uno zio la cui figlia si è fatta suora e diceva: “Adesso io sono cognato del Signore! Mia figlia ha sposato il Signore”. C’è nella consacrazione femminile una dimensione sponsale. Nella consacrazione maschile, pure: del vescovo si dice che è “sposo della Chiesa”, perché è al posto di Gesù, sposo della Chiesa. Ma questa dimensione femminile – vado un po’ fuori dalla domanda, per tornarvi – nelle donne è molto importante. Le suore sono l’icona della Chiesa e della Madonna. Non dimenticare che la Chiesa è femminile: non è il Chiesa, è la Chiesa. E per questo la Chiesa è sposa di Gesù. Tante volte dimentichiamo questo; e dimentichiamo questo amore materno della suora, perché materno è l’amore della Chiesa; questo amore materno della suora, perché materno è l’amore della Madonna. La fedeltà, l’espressione dell’amore della donna consacrata, deve – ma non come un dovere, ma per connaturalità – rispecchiare la fedeltà, l’amore, la tenerezza della Madre Chiesa e della Madre Maria. Una donna che non entra, per consacrarsi, su questa strada, alla fine sbaglia. La maternità della donna consacrata! Pensare tanto a questo. Come è materna Maria e come è materna la Chiesa.
E tu domandavi: come illuminare la strada gli uni degli altri, gli uni per gli altri, e camminare verso il Regno? L’amore di Maria e l’amore della Chiesa è un amore concreto! La concretezza è la qualità di questa maternità delle donne, delle suore. Amore concreto. Quando una suora incomincia con le idee, troppe idee, troppe idee… Ma cosa faceva santa Teresa? Quale consiglio dava santa Teresa, la grande, alla superiora? “Dalle una bistecca e poi parliamo”. Farla scendere alla realtà. La concretezza. E la concretezza dell’amore è molto difficile. E’ molto difficile! E di più quando si vive in comunità, perché i problemi della comunità tutti li conosciamo: le gelosie, le chiacchiere; che questa superiora è questo, che l’altra è quello… -. Queste cose sono cose concrete, ma non buone! La concretezza della bontà, dell’amore, che perdona tutto! Se deve dire una verità, la dice in faccia, ma con amore; prega prima di fare un rimprovero e poi chiede al Signore che vada avanti con la correzione. E’ l’amore concreto! Una suora non può permettersi un amore sulle nuvole; no, l’amore è concreto.