La presenza camilliana in Spagna affonda le sue radici nel sogno e nell’impegno diretto di San Camillo, che nel 1599 tentò per la prima volta di fondare una casa dell’Ordine nella penisola iberica. Quel primo slancio si concretizzò alcuni decenni dopo, nel 1634, con l’apertura della prima comunità a Madrid. Da lì, il carisma camilliano cominciò a diffondersi, fino alla nascita ufficiale della Provincia Spagnola nel 1684. Tuttavia, questa storia conobbe una brusca interruzione nel 1835, quando la confisca dei beni ecclesiastici imposta da Mendizábal pose fine temporaneamente alla presenza camilliana. Nonostante questo ostacolo, lo spirito di San Camillo non si spense e la Provincia fu rifondata nel 1893, fino alla ricostituzione formale delle case in Spagna come Provincia autonoma nel 1909.

Oggi la Provincia Spagnola abbraccia sei comunità, di cui cinque in Spagna e una in Argentina, e conta 38 religiosi, sostenuti da altri 14 confratelli provenienti da Province sorelle. In Argentina, la Casa San Camilo si prende cura di 70 persone con disabilità gravi e un elevato livello di dipendenza, offrendo un’accoglienza rispettosa e un accompagnamento attento alla dignità e ai bisogni di ciascuno.

In Spagna, la presenza camilliana si distingue per un’ampia gamma di attività pastorali, assistenziali e formative, radicate nel cuore delle grandi città e in alcuni centri più raccolti. A Barcellona, l’attenzione è rivolta all’accompagnamento spirituale presso l’Hospital Clínic, alla vita liturgica della chiesa e a iniziative sociali in collaborazione con Caritas per aiutare le persone senza dimora. A Sant Pere de Ribes, la comunità svolge un servizio prezioso nei confronti dei malati in ospedale e accompagna la pastorale sanitaria della regione, mentre accoglie anche i religiosi anziani e malati della Provincia. A Siviglia, l’azione pastorale si estende all’ospedale Virgen del Rocío, alla cappella della comunità, al Centro di Ascolto e al Servizio di Assistenza Domiciliare, che si fa prossimo a chi è nel bisogno direttamente nelle case. A Valencia, il ministero si concentra sull’assistenza religiosa nell’ospedale La Fe, sul sostegno al Centro di Ascolto e sull’accompagnamento delle suore Teatine. A Tres Cantos, infine, pulsa un cuore operativo e umano straordinario: qui si trovano strutture e servizi di ampio respiro, dalla residenza assistita con 144 posti e un centro diurno per anziani, fino a un’unità di cure palliative con 33 camere, dove si offre un’assistenza integrale e compassionevole a chi affronta malattie avanzate e irreversibili.

In questo contesto si inserisce anche l’opera della Fondazione Camilo de Lellis, che supporta oltre 80 centri di 40 congregazioni religiose in tutta la Spagna, aiutandoli a prendersi cura dei loro membri anziani o non autosufficienti. Il Servizio di Assistenza Domiciliare, attivo soprattutto tra Madrid e Siviglia, estende la cura alle case, alle cliniche e alle residenze, sempre con uno sguardo attento e personalizzato. Un ruolo fondamentale è svolto dai Centri di Ascolto, punti di riferimento per chi vive il dolore della perdita, la malattia, la solitudine o situazioni di profonda crisi esistenziale. In questi luoghi, l’accoglienza e l’ascolto diventano gesti concreti di umanizzazione.