Scroll Top
Delegazione in Kenya
Delegazione in kenya
radicare il carisma camilliano in un contesto culturale in continua trasformazioneo pastorale

La Delegazione camilliana in Kenya è oggi una realtà viva e articolata, composta da trentotto religiosi, di cui trentasei sono kenioti. Accanto a loro, due missionari della Provincia Nord Italia – padre Emilio Balliana e padre Paolo Guarise – continuano a offrire il proprio contributo. Quattro sono le comunità canonicamente riconosciute che strutturano la presenza camilliana nel Paese: il Seminario San Camillo e la Bolech House/Caledonia, entrambi a Nairobi, la comunità di Tabaka nella diocesi di Kisii e quella di Karungu nella diocesi di Homabay. Proprio Tabaka è stato il primo luogo in cui, nel 1976, i Camilliani hanno messo radici, dando inizio a una missione che da allora si è estesa in molteplici direzioni.

I padri Rino Meneghello e Francesco Avi furono i primi missionari camilliani ad arrivare in Kenya, accolti il 4 agosto 1976 dal vescovo Tiberius Mugendi. Nei giorni e settimane successive, altri religiosi e collaboratori si unirono a loro, tra cui il dottor Cuneo, tre suore camilliane, padre Francesco Spagnolo e i fratelli Balzarin e Zeni. L’inaugurazione ufficiale della comunità a Tabaka avvenne il 5 settembre dello stesso anno, mentre l’erezione canonica della casa fu celebrata il 6 luglio 1977. L’ospedale di Tabaka divenne così il centro pulsante della missione camilliana, un punto di riferimento per la sanità nella regione.

Presto i Camilliani si resero conto della necessità di espandere la loro opera anche a Nairobi. Fu così che, il 19 marzo 1979, padre Rino acquistò una casa nella capitale – la Bolech House – avviando un’attività pastorale che includeva la cappellania negli ospedali Kenyatta, Spinal Injuries, Mater e Mathari. Parallelamente, nel 1982 iniziarono i primi sforzi per la promozione vocazionale e, nel gennaio 1985, fu posta la prima pietra del Seminario San Camillo, benedetta ufficialmente il mese successivo dal cardinale Maurice Otunga.

Nel 1996, nacque il progetto Karungu, vicino al Lago Vittoria, che fu inaugurato ufficialmente nel 1998 dall’arcivescovo Giovanni Tonucci, nunzio apostolico in Kenya. Da queste fondamenta, la Delegazione ha continuato a crescere. Oggi, oltre alla gestione degli ospedali missionari di Tabaka e Karungu, i Camilliani sono attivi nelle cappellanie ospedaliere di Nairobi, Mombasa, Nakuru e in numerose strutture missionarie, nei programmi di assistenza agli orfani affetti da HIV/AIDS, nella pastorale parrocchiale e nella formazione clinica e pastorale dei Servitori dei Malati. Importanti sono anche i progetti umanitari portati avanti attraverso CADIS Kenya, rivolti alle comunità più vulnerabili.

Il seminario di Nairobi e il noviziato di Karungu sono i pilastri della formazione iniziale. Non mancano le vocazioni: attualmente vi sono circa trenta giovani in cammino tra aspiranti, postulanti, novizi e professi temporanei. Tuttavia, la sostenibilità economica della formazione è messa alla prova dalla riduzione del sostegno finanziario da parte della Provincia del Nord Italia. Nonostante queste difficoltà, la formazione prosegue, con l’obiettivo di far maturare nei giovani la chiamata personale alla vita camilliana.

Sul fronte educativo, la Delegazione offre corsi di Educazione Pastorale Clinica per la preparazione dei cappellani, e la scuola infermieristica dell’ospedale di Tabaka è riconosciuta ben oltre i confini della diocesi di Kisii. Tuttavia, il settore sanitario in Kenya sta vivendo una fase critica: le strutture confessionali soffrono la crisi del sistema di assicurazione sanitaria nazionale, la carenza di personale sanitario a causa delle politiche governative e una progressiva difficoltà ad accedere a farmaci a prezzi sostenibili.

A queste sfide si aggiunge quella di radicare il carisma camilliano in un contesto culturale in continua trasformazione, allargando lo sguardo pastorale anche ad ambiti spesso trascurati come la salute pubblica, l’assistenza domiciliare, la prevenzione, l’educazione sanitaria e il sostegno alla chiesa domestica. Il ministero parrocchiale rappresenta uno spazio importante per la diffusione del carisma camilliano, ma le risorse limitate di alcune parrocchie non sempre consentono di raggiungere gli obiettivi sperati, anche in termini di sostegno economico.

1
Ospedali
1
Parrocchie
1
Centri universitari
1
Case di formazione
Contatti

DELEGATO PROVINCIALE SUPERIORE Residenza (Residence)
Servants of the Sick – Kenya (Camillians)
Bogani Road
P.O. BOX 24585 – 00502
Karen – NAIROBI       

La Delegazione è inoltre attivamente impegnata con la Famiglia Laica Camilliana e collabora con volontari e operatori sanitari nei diversi ambiti della pastorale e dell’assistenza. La rivista Milome, pubblicata a Dala Kiye, contribuisce a mantenere viva la comunicazione e il senso di appartenenza tra i membri e i collaboratori.

Tra le priorità apostoliche della Delegazione spicca il desiderio di fondare una nuova comunità religiosa nell’arcidiocesi di Mombasa, per espandere il ministero sia negli ospedali sia nelle parrocchie.

 Sul piano istituzionale, si guarda con fiducia alla possibilità di evolvere presto verso una viceprovincia, un passo che rifletterebbe la maturità raggiunta dal cammino camilliano in Kenya.

 A tal fine, sono in corso sforzi per rafforzare la collaborazione tra i Camilliani dell’Africa orientale, soprattutto nei settori della formazione e del ministero, nella prospettiva di un arricchimento interculturale e di una maggiore efficienza.

Nel 2026, i Camilliani celebreranno i cinquant’anni di presenza in Kenya. Questo anniversario non sarà soltanto una ricorrenza, ma anche un’occasione per rinnovare l’impegno verso i malati e i poveri, per testimoniare con ancora più vigore l’amore misericordioso di Cristo, e per tracciare con speranza nuovi sentieri nella storia del carisma camilliano in terra africana.