Il tradizionale ritiro pasquale dei dipendenti dell’ospedale “Madre Giuseppina Vannini” di Roma è stato ospitato quest’anno – per la prima volta – nella Casa generalizia dei Camilliani. “Un luogo scelto non a caso – spiega suor Laura Cortese, figlia di San Camillo ed economa dell’ospedale – per celebrare degnamente il quarto centenario della morte del Santo, e conoscere da vicino il suo carisma”. Al ritiro – diviso in due giornate – hanno partecipato più di un centinaio di componenti della comunità ospedaliera del “Vannini”.
L’incontro si è aperto con le riflessioni di fratel Carlo Mangione – responsabile delle iniziative del quarto centenario – che si è soffermato sul significato della santa Pasqua, partendo dall’esclamazione di Gesù risorto: “Pace a voi!”. Fratel Carlo ha invitato i presenti a “recuperare ogni giorno la dimensione della pace e della risurrezione, coltivando i propri talenti e prendendo coscienza delle proprie fragilità, che possono però diventare punti di forza”.
La riflessione si è poi spostata sulla vita di san Camillo e sulla sua azione riformatrice in ambito sanitario: i dipendenti del “Vannini” hanno letto e commentato i “dieci comandamenti dell’operatore sanitario” scritti dal biografo di san Camillo Alessandro Pronzato, scegliendo alcune fra le frasi più significative e coerenti al proprio lavoro.
Il ritiro è proseguito con la visita al museo dedicato a san Camillo (compreso il Cubiculum dove morì il Santo) e con la celebrazione eucaristica presieduta da padre Hubert Goudjinou, consultore per la formazione dei Camilliani. Ai dipendenti – che si sono soffermati in preghiera davanti al simulacro che conserva il corpo di san Camillo – ha portato il suo saluto anche il vicario generale dell’Ordine padre Paolo Guarise.
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