In copertina: Raduno della Famiglia Carismatica Camilliana (24 aprile 2018): Camilliani, Figlie di San Camillo, Ministre degli Infermi, Missionarie ‘Cristo Speranza’ ospiti delle Ancelle dell’Incarnazione.
Le tre colonne permanenti nella vita consacrata: preghiera, povertà, pazienza
La chiave di quello che dirò è quello che ha chiesto il Cardinale [Prefetto della Congregazione]: criteri autentici per discernere quello che sta succedendo. Perché davvero, oggi succedono tante cose che, per non perdersi in questo mondo, nella nebbia della mondanità, nelle provocazioni, nello spirito di guerra, tante cose, abbiamo bisogno di criteri autentici che ci guidino. Che ci guidino nel discernimento.
Poi, c’è un’altra cosa: che questo Spirito Santo è una calamità [ride, ridono], perché non si stanca mai di essere creativo! Adesso, con le nuove forme di vita consacrata, davvero è creativo, con i carismi… È interessante: è l’Autore della diversità, ma allo stesso tempo il Creatore dell’unità. Questo è lo Spirito Santo. E con questa diversità di carismi e tante cose, Lui fa l’unità del Corpo di Cristo, e anche l’unità della vita consacrata. E anche questa è una sfida.
Mi sono domandato: quali sono le cose che lo Spirito vuole si mantengano forti nella vita consacrata? E il pensiero è volato, è andato, ha girato…, e mi veniva sempre [in mente] il giorno che sono andato a San Giovanni Rotondo: non so perché, ma ho visto lì tanti consacrati e consacrate che lavorano… e ho pensato a cosa ho detto lì, alle “tre p” che ho detto lì. E mi sono detto: queste sono colonne che rimangono, che sono permanenti nella vita consacrata. La preghiera, la povertà e la pazienza. E ho scelto di parlarvi di questo: cosa penso che sia la preghiera nella vita consacrata, e poi la povertà e la pazienza.
La preghiera è tornare sempre alla prima chiamata. Qualsiasi preghiera, forse una preghiera nel bisogno, ma sempre è ritornare a quella Persona che mi ha chiamato. La preghiera di un consacrato, di una consacrata è tornare dal Signore che mi ha invitato a esserGli vicino. Tornare da Lui che mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: “Vieni. Lascia tutto e vieni” – “Ma, io vorrei lasciare la metà…” (di questo parleremo a proposito della povertà) – “No, vieni. Lascia tutto. Vieni”. E la gioia in quel momento di lasciare il tanto o il poco che noi avevamo. Ognuno sa cosa ha lasciato: lasciare la mamma, il papà, la famiglia, una carriera… È vero che qualcuno cerca la carriera “dentro”, e questo non è buono. In quel momento trovare il Signore che mi ha chiamato a seguirLo da vicino. Ogni preghiera è tornare a questo. E la preghiera è quello che fa che io lavori per quel Signore, non per i miei interessi o per l’istituzione nella quale lavoro, no, per il Signore. C’è una parola che si usa tanto, è stata usata troppo e ha perso un po’ di forza, ma indicava bene questo: radicalità. A me non piace usarla perché è stata troppo usata, ma è questo: lascio tutto per Te. È il sorriso dei primi passi… Poi sono arrivati dei problemi, tanti problemi che tutti noi abbiamo avuto, ma sempre si tratta di tornare all’incontro con il Signore. E la preghiera, nella vita consacrata, è l’aria che ci fa respirare quella chiamata, rinnovare quella chiamata. Senza quest’aria non potremmo essere buoni consacrati. Saremmo forse buone persone, cristiani, cattolici che lavorano in tante opere della Chiesa, ma la consacrazione tu devi rinnovarla continuamente lì, nella preghiera, in un incontro con il Signore. “Ma sono indaffarato, sono indaffarata, ho tante cose da fare…”. Più importante è questo. Vai a pregare. E poi c’è quella preghiera che ci mantiene durante la giornata alla presenza del Signore.
COSTITUZIONE E DISPOSIZIONI GENERALI
Ringraziamo i confratelli della Provincia del Brasile per la traduzione in portoghese e la stampa della Costituzione e delle Disposizioni generali.
Ringraziamo i confratelli della Provincia dell’India per la traduzione in inglese e la stampa della Costituzione e delle Disposizioni generali.
Chi avesse necessità, nella sezione “Testi essenziali” può scaricare i testi in formato PDF.
Alle singole province o alla Casa Generalizia può richiedere alcune copie in formato cartaceo.
Regolamento di Formazione. Orientamenti Generali
Una chiamata per commemorare la festa dei Camilliani Martiri della Carità (25 maggio 2018)
Il 2 febbraio 1994, l’Ordine dei Ministri degli Infermi istituì ufficialmente la data del 25 maggio come la giornata dei religiosi Martiri della Carità. è la data nella quale commemoriamo la nascita di San Camillo de Lellis (25 maggio 1550).
La giornata dei religiosi camilliani martiri della carità ha il pregio di ricordare la vita eroica di oltre 300 camilliani (seminaristi, oblati, novizi, religiosi fratelli e sacerdoti) che sono morti nel servire le vittime nei diversi focolai di pestilenza in Italia, Spagna, Ungheria e Croazia durante i primi quattro secoli dell’Ordine. È una testimonianza dell’esercizio esemplare del quarto voto dei Camilliani: servire gli ammalati ‘anche con pericolo della stessa vita’.
Di seguito il materiale messo a disposizione da CADIS per la giornata camilliana del 25 maggio – Martiri della Carità
PROGRAMMA DEL CONVEGNO | FONDO EMERGENZA![]() ![]() ![]() |
NOVENA
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PREGHIERA
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SPAGNOLO: Depliant – Novena – Preghiera
PORTOGHESE: Depliant – Novena – Preghiera
FRANCESE: Depliant – Novena – Preghiera
Ministre degli Infermi di san Camillo – ROMA
PROVINCIA SICULO-NAPOLETANA
PROVINCIA DELLA THAILANDIA e DELEGAZIONE DEL VIETNAM
Il primo maggio 2018, la provincia camilliana thailandese, con la sua delegazione in Vietnam, ha vissuto un grande momento di festa, di gioia e di gratitudine al Signore che ha inviato ‘nuovi operai nella Sua messe’:
PROVINCIA NORD ITALIANA – GIORNATA DELLA FRATERNITÀ
SCARICA QUI alcuni interessanti dati storici.
Pastorale giovanile vocazionale camilliana
BRASILE
SCARICA QUI IL PROGRAMMA E L’INVITO
DELEGAZIONE CAMILLIANA A TAIWAN
INCONTRI DELL’ORDINE CAMILLIANO (2014 – 2020)
CAMILLIANUM – Roma
In linea con la propria missione attenta alla pastorale sanitaria, a 50 anni dalla pubblicazione della Humanae Vitae (1968), l’Istituto Camillianumin collaborazione con il Centro per la Famiglia del Vicariato di Roma promuove assieme al Dipartimento di filosofia e scienze dell’educazione, che da tempo presta particolare attenzione alle questioni di bioetica in generale e a quelle specifiche della riproduzione umana, una riflessione interdisciplinare sul tema centrale della grande Enciclica di papa Paolo VI concernente i diversi modi di interpretare la regolazione delle nascite, cioè la questione più generale della genitorialità responsabile. Ispirato al criterio del “dialogo a tutto campo” (Veritatis Gaudium, 4) che sia capace di coinvolgere non solo “i cristiani appartenenti alle altre Chiese e comunità ecclesiali” (Ib.) ma anche gli studiosi che a vario titolo “aderiscono ad altre convinzioni religiose o umanistiche […] siano essi credenti o non credenti” (Ib.), il Convegno intende sottoporre i problemi affrontati dall’Enciclica ad una approfondita disamina interdisciplinare, alla luce dei contributi forniti dalle scienze mediche e sociali, dei più recenti pronunciamenti del magistero ecclesiastico, e della più generale riflessione etica e bioetica, al fine di individuare un’adeguata risposta morale[il più possibile condivisa?] alle sfide che le nuove circostanze storiche presentano sui temi della riproduzione umana. CONITNUA QUI
Il corso con metodologia interdisciplinare ha l’obiettivo di promuovere la cultura cristiana della cura e della salute, che pone al centro l’integralità della persona umana.
La salute coinvolge tutti i fattori cruciali dell’esistenza, non solo quelli biologici, ma anche quelli antropologici, spirituali, psicologici, socio-culturali ed economici.
L’esperienza della vulnerabilità pone domande di aiuto che trovano risposta nell’ambito socio-sanitario, ma apre anche questioni di senso che interpellano la teologia e la filosofia.
Il corso di Pastorale della Cura e della Salute s’impegna a fornire gli strumenti concettuali adeguati a promuovere la pastorale della salute nell’attuale contesto culturale pluralista e bisognoso di fiducia e speranza. (dalla Presentazione)
Durata complessiva del corso 3 mesi: 20 ore per 9 weekend, da aprile a giugno 2018.
Termine iscrizioni: 3 aprile 2018.
INCONTRO INTERCONGREGAZIONALE
AGENDA DEL SUPERIORE GENERALE E DELLA CONSULTA GENERALE
Dal 10 al 20 maggio 2018, p. Aris Miranda è in visita ai confratelli della delegazione camilliana di Haiti, per iniziare la supervisione di un nuovo progetto di sviluppo e promozione socio-sanitario tra la popolazione.
Laurent Zoungrana partecipa all’assemblea generale della provincia del Burkina Faso (15-18 maggio 2018)
ATTI DI CONSULTA GENERALE
Il superiore generale con il consenso dei consultori ha ammesso alla professione solenne dei voti religiosi:
Sono stati ammessi al rinnovo della professione temporanea oltre i sei anni (a norma di Costituzione 83).
![]() ![]() ![]() (provincia della Thailandia – delegazione del Vietnam)Joseph Tran Duc To |
![]() ![]() ![]() (provincia della Thailandia)John Chatchawan Wapeeto |
RADUNO DEL SUPERIORE GENERALE, DEI CONSULTORI E DEI SUPERIORI MAGGIORI DELL’ORDINE A TAIWAN
Insieme in Asia per conoscere, celebrare e scrutare il futuro, per ri-motivare lo spirito missionario camilliano
Perché ci troviamo insieme a Taiwan? L’auspicio è che possa essere un momento per conoscere e per ringraziare a margine dei 60 anni di presenza camilliana in Cina (Taiwan):
- approfondire i diversi aspetti sociali, culturali, religiosi in questa regione dell’Asia;
- confrontarsi con alcune dimensioni particolari della religione buddista e delle sue relazioni con la chiesa;
- favorire lo scambio e la fraternità tra i partecipanti; (tutto il giorno 19 giugno) per valutare le potenzialità della presenza camilliana in Asia (il giorno 19 giugno 2018, tutti i rappresentanti camilliani dell’Asia (India, Thailandia, Filippine, Vietnam) – compresa l’Indonesia, invitando p. Luigi Galvani o altri – sono invitati ad esporre la loro prospettiva sulla realtà, le sfide e le prospettive di futuro per i camilliani. A seguire c’è la possibilità di scambio di opinioni e strategie);
- condividere comunicazioni interne relative all’Ordine (scambi di iniziative delle singole Province) e ai diversi ambiti della consulta generale (economia, formazione, segreteria, ministero);
- presentare la fisionomia della vice provincia del Benin-Togo in vista del passaggio allo status di provincia (probabilmente a settembre 2018);
- valutare l’efficacia del documento di collaborazione interprovinciale, dal momento che continuano a verificarsi invii di religiosi camilliani soprattutto ‘verso l’Europa’ e non sempre, gli accordi tra Provincia che invia e Provincia che accoglie o semplicemente Provincia che ospita sul proprio territorio (in questo caso i religiosi inviati collaborano con la diocesi) sono chiari e a volte sono fonte di incomprensioni.
RELIGIOSI DEFUNTI
«Ecco, ora svaniscono. I volti e i luoghi, con quella parte di noi che, come poteva, li amava, per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama!» (T.S. Eliot)
MARTÍN PUERTO MOLINA (1928-2018)
Martín è stato vice maestro degli aspiranti nel seminario minore di Navarrete, dove giunse nel 1953 e dove ritornò come direttore nel 1965.
Nel 1968 è entrato a far parte della delegazione camilliana in Argentina come superiore della casa di Buenos Aires, dove è stato – in seguito – nominato anche parroco della parrocchia di sant’Agnese. È stato diverse volte superiore delegato dell’Argentina: cappellano dell’ospedale Durand di Buenos Aires, direttore del collegio di Vagues e maestro dei novizi della delegazione. Ha partecipato all’equipe Pallium di cure palliative.
È morto a San Antonio de Areco, alle tre del pomeriggio del 1 maggio 2018, festa di san Giuseppe Lavoratore. Le sue ceneri riposeranno nella parrocchia di san Patrizio di quella città.
Martín era un religioso di chiesa. Ha curato con passione l’accompagnamento pastorale personalizzato (ripeteva sovente il tema del “valore della presenza”), il servizio corporale, riflessione teologica pastorale rinnovata…
Il Concilio Vaticano II e la Conferenza di Puebla sono state una sfida che ha segnato la sua vita. Lo ricordiamo come una persona aperta nell’ambito del mondo della salute: è sempre stato un buon samaritano, mai un giudice. Per lui, l’assunzione delle responsabilità significava sofferenza, per il rispetto che nutriva nei confronti del fratello.
Si è preparato consapevolmente alla sua partenza, con la sua famiglia e con i religiosi, nella sua ultima visita in Spagna. “Ho detto addio a coloro che amo, vado a stare con coloro che hanno dato un senso alla mia vita” (persone con disabilità). Senza alcuna responsabilità o compito specifico, è tornato a Vagues per completare la sua autenticità vocazionale di camilliano: un mondo in cui è stato coinvolto e amato; un mondo fragile in cui si sentiva amato. Vagues era il posto che ha scelto per la conclusione della sua vita, godendosi il suo essere camilliano. E come ha detto Martín al suo superiore: “La morte è l’ultimo posto che dobbiamo attraversare in silenzio”. Riposa in pace!
SCARICA QUI IL NECROLOGIO SPAGNOLO
Il giorno 27 aprile è morta Sr Genoveffa MOOLAN, religiosa Figlia di san Camillo di nazionalità indiana. Aveva 74 anni dei quali 50 di vita religiosa. E’ deceduta nella casa Provinciale a Bangalore.
Certa della promessa del Signore di accogliere nella sua pace eterna i suoi servi fedeli, l’affidiamo con piena fiducia nella braccia misericordiose del Padre, per intercessione di Maria.
«Ora vivono in Cristo, che hanno incontrato nella Chiesa, seguito nella nostra vocazione, servito nei malati e sofferenti. Nella fiducia che il Signore, la Vergine Santa nostra Regina, san Camillo – i beati Luigi Tezza e Giuseppina Vannini – e i nostri Confratelli e Consorelle defunti li accoglieranno fra loro, li affidiamo nella preghiera ricordandoli con affetto, stima e gratitudine».
PREGHIERA PER LE VITTIME DI DISASTRI DI OGNI GENERE CADIS
Dio Celeste, che hai creato e conservi ogni esistenza,
Tu conosci tutta la nostra tristezza e la nostra sofferenza. Tutte le vittime delle catastrofi di ogni genere siano accolte nella tua pace! Ricevi, noi ti preghiamo, nella tua misericordia, i tanti nostri fratelli e sorelle, sepolti dalle forze scaturite dalla natura. Conducili nella tua dimora!
Consola il dolore di tante famiglie, asciuga le lacrime di tanti fratelli, proteggi la solitudine di tanti orfani. Infondi a tutti coraggio perché il dolore si trasformi in cammino di crescita e di speranza.
Suscita nel cuore dei cristiani e di tutti gli uomini di buona volontà il desiderio di impegnarsi affinché i feriti e coloro che soffrono a causa di queste calamità, sperimentino il conforto della solidarietà fraterna.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Padre Nostro – Ave Maria – Gloria