NEWSLETTER 32 – gennaio 2017 PDF FRANCESE SPAGNOLO
I GIOVANI, LA FEDE E IL DISCERNIMENTO VOCAZIONALE
Carissimi giovani,
sono lieto di annunciarvi che nell’ottobre 2018 si celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore. Proprio oggi viene presentato il Documento Preparatorio, che affido anche a voi come “bussola” lungo questo cammino.
Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò» (Gen 12,1). Queste parole sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre che vi invita a “uscire” per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi accompagna. Vi invito ad ascoltare la voce di Dio che risuona nei vostri cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo.
Quando Dio disse ad Abramo «Vattene», che cosa voleva dirgli? Non certamente di fuggire dai suoi o dal mondo. Il suo fu un forte invito, una vocazione, affinché lasciasse tutto e andasse verso una terra nuova. Qual è per noi oggi questa terra nuova, se non una società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?
Ma oggi, purtroppo, il «Vattene» assume anche un significato diverso. Quello della prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra. Molti giovani sono sottoposti al ricatto della violenza e costretti a fuggire dal loro paese natale. Il loro grido sale a Dio, come quello di Israele schiavo dell’oppressione del Faraone (cfr Es 2,23).
Desidero anche ricordarvi le parole che Gesù disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: «Rabbì […], dove dimori?». Egli rispose: «Venite e vedrete» (Gv 1,38-39). Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di lui. Carissimi giovani, avete incontrato questo sguardo? Avete udito questa voce? Avete sentito quest’impulso a mettervi in cammino? Sono sicuro che, sebbene il frastuono e lo stordimento sembrino regnare nel mondo, questa chiamata continua a risuonare nel vostro animo per aprirlo alla gioia piena. Ciò sarà possibile nella misura in cui, anche attraverso l’accompagnamento di guide esperte, saprete intraprendere un itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio sulla vostra vita. Pure quando il vostro cammino è segnato dalla precarietà e dalla caduta, Dio ricco di misericordia tende la sua mano per rialzarvi.
A Cracovia, in apertura dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, vi ho chiesto più volte: «Le cose si possono cambiare?». E voi avete gridato insieme un fragoroso «Sì». Quel grido nasce dal vostro cuore giovane che non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza. Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo! Anche quando avvertite, come il profeta Geremia, l’inesperienza della vostra giovane età, Dio vi incoraggia ad andare dove Egli vi invia: «Non aver paura […] perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1,8).
Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro. Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori. San Benedetto raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante, perché «spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore» (Regola di San Benedetto III, 3).
LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI GIOVANI IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO PREPARATORIO
DELLA XV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI
DELEGAZIONE IN KENYA
Il riconoscimento da parte del Governo Italiano è stato attribuito per il lavoro svolto in 25 anni da p. Emilio a Karungu, soprattutto a favore dei malati in special modo quelli colpiti dall’AIDS e dei bambini che beneficiano del sostegno del Centro Dala Kiye, così pure dell’ultimo progetto in realizzazione di “acqua pulita” a favore della comunità locale. P. Emilio ha ricevuto il riconoscimento con profonda gratitudine per quanti hanno creduto e sostenuto in questi anni Il suo lavoro.
PROVINCIA SICULO-NAPOLETANA
Si è intrattenuto con alcuni malati e con alcuni religiosi della comunità
PROVINCIA DEL BURKINA FASO
DELEGAZIONE DI TAIWAN
Il 22 dicembre si è celebrata la santa messa per gli anziani e per i giovani co disabilità del centro ‘san Camillo’. Durante la messa della vigilia di Natale, nella nostra parrocchia di Lotung, sono stati battezzati dodici catecumeni.
RELIGIOSE FIGLIE DI SAN CAMILLO
Il giorno 2 febbraio, alle ore 11.00, per l’occasione, p. Leocir Pessini presiederà una solenne celebrazione eucaristica nella rettoria di ‘S. Maria Maddalena in Campo Marzio’, durante la quale, due religiose figlie di San Camillo, Sr. Fidelia (peruana) e Sr. Gelane (filippina), emetteranno la professione solenne dei voti religiosi.
Scarica qui il programma completo.
ROMA – RETTORIA DI SANTA MARIA MADDALENA
VICE PROVINCIA DEL PERÙ
PROVINCIA SPAGNOLA
DELEGAZIONE IN CILE
Promozione del carisma camilliano in Cile
Foto di gruppo alla fine del ritiro spirituale della Famiglia camilliana laica del Cile (San Bernardo e Talca)
Immagini del Congresso di spiritualità organizzato dalla Pontificia università cattolica, dove p. Pietro Magliozzi ha tenuto una conferenza.
PROVINCIA BRASILIANA
Scarica qui il testo: A Haiti Report: a personal reflecrion in liberation spirituality
AGENDA DEL SUPERIORE GENERALE E DEI CONSULTORI
Il giorno 10 febbraio p.v., p. Pessini parteciperà ad una S. Messa nella Basilica di San Pietro e ad un’udienza con papa Francesco, in occasione della celebrazione per il XXV anniversario dell’istituzione della Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio).
Dall’11 al 16 febbraio p.v., p. Pessini sarà in visita alla Delegazione camilliana in U.S.A.
Dal 18 al 25 febbraio 2017, p. Aris Miranda, dopo essere stato in Nepal per la verifica conclusiva degli interventi emergenziali di CADIS dopo il terremoto in quella regione, sarà in India per partecipare al capitolo provinciale di quella provincia religiosa..
Dal 20 febbraio al 1 marzo 2017, p. Leocir Pessini e p. Laurent Zoungrana saranno in visita ai confratelli in Indonesia (sezione formativa). Sarà proposta una serie di conferenze sulla pastorale della salute e sul carisma camilliano ai seminaristi locali.
Dal 5 a 10 marzo 2017, fr. José Ignacio Santaolalla e p. Laurent Zoungrana saranno in Benin-Togo per partecipare al capitolo della vice provincia.
COSTITUZIONE E DISPOSIZIONI GENERALI DELL’ORDINE
All’atto della loro approvazione da parte della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita Apostolica (CIVCSVA) della Santa Sede sono già state pubblicate a livello cartaceo su Camilliani/Camillians e sul sito web ufficiale www.camilliani.org alla sezione ‘Testi essenziali. Scarica qui il testo
DEFUNTI
la Comunità delle Figlie di San Camillo ha comunicato:
il giorno 27 dicembre 2016, la scomparsa della religiosa sr. Sidonie Sarré, di 47 anni, di cui 20 di professione religiosa;
il giorno 9 gennaio 2017, la morte di sr. Dionisia Barrera a 90 anni di età e 55 di Professione religiosa, avvenuta ad Arguello-Cordoba (Argentina)
APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI DELL’ORDINE PER L’ANNO 2017
Incontro internazionale dei Parroci Camilliani a San Paolo in Brasile, 19 aprile – 24 aprile 2017. Si ringrazia la Provincia brasiliana che si è fatta carico di tutta l’organizzazione logistica dell’evento.
Corso di formazione dei Superiori Maggiori dell’Ordine
Dal 24 giugno al 2 luglio 2017 sarà organizzato l’incontro – corso di formazione – dei Superiori Maggiori dell’Ordine a Roma, presso la Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Incontro internazionale dei formatori dell’Ordine
Nei giorni 13-19 ottobre 2017, a Roma, sarà organizzato il raduno internazionale dei formatori e dei promotori vocazionali dell’Ordine. Il focus del raduno sarà il confronto e la condivisione per l’aggiornamento del manuale di formazione.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XXV GIORNATA MONDIALE DEL MALATO 2017



Papa Francesco in visita alla Parrocchia romana «Santa Maria Regina Pacis», Piazza Regina Pacis, Lido di Ostia
Stupore per quanto Dio compie:
«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…» (Lc 1,49)
Cari fratelli e sorelle,
l’11 febbraio prossimo sarà celebrata, in tutta la Chiesa e in modo particolare a Lourdes, la XXV Giornata Mondiale del Malato, sul tema: Stupore per quanto Dio compie: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…» (Lc 1,49). Istituita dal mio predecessore san Giovanni Paolo II nel 1992, e celebrata per la prima volta proprio a Lourdes l’11 febbraio 1993, tale Giornata costituisce un’occasione di attenzione speciale alla condizione degli ammalati e, più in generale, dei sofferenti; e al tempo stesso invita chi si prodiga in loro favore, a partire dai familiari, dagli operatori sanitari e dai volontari, a rendere grazie per la vocazione ricevuta dal Signore di accompagnare i fratelli ammalati. Inoltre questa ricorrenza rinnova nella Chiesa il vigore spirituale per svolgere sempre al meglio quella parte fondamentale della sua missione che comprende il servizio agli ultimi, agli infermi, ai sofferenti, agli esclusi e agli emarginati (cfr Giovanni Paolo II, Motu proprio Dolentium hominum, 11 febbraio 1985, 1). Certamente i momenti di preghiera, le Liturgie eucaristiche e l’Unzione degli infermi, la condivisione con i malati e gli approfondimenti bioetici e teologico-pastorali che si terranno a Lourdes in quei giorni offriranno un nuovo importante contributo a tale servizio.
Ponendomi fin d’ora spiritualmente presso la Grotta di Massabielle, dinanzi all’effige della Vergine Immacolata, nella quale l’Onnipotente ha fatto grandi cose per la redenzione dell’umanità, desidero esprimere la mia vicinanza a tutti voi, fratelli e sorelle che vivete l’esperienza della sofferenza, e alle vostre famiglie; come pure il mio apprezzamento a tutti coloro che, nei diversi ruoli e in tutte le strutture sanitarie sparse nel mondo, operano con competenza, responsabilità e dedizione per il vostro sollievo, la vostra cura e il vostro benessere quotidiano. Desidero incoraggiarvi tutti, malati, sofferenti, medici, infermieri, familiari, volontari, a contemplare in Maria, Salute dei malati, la garante della tenerezza di Dio per ogni essere umano e il modello dell’abbandono alla sua volontà; e a trovare sempre nella fede, nutrita dalla Parola e dai Sacramenti, la forza di amare Dio e i fratelli anche nell’esperienza della malattia.
Come santa Bernadette siamo sotto lo sguardo di Maria. L’umile ragazza di Lourdes racconta che la Vergine, da lei definita “la Bella Signora”, la guardava come si guarda una persona. Queste semplici parole descrivono la pienezza di una relazione. Bernadette, povera, analfabeta e malata, si sente guardata da Maria come persona. La Bella Signora le parla con grande rispetto, senza compatimento. Questo ci ricorda che ogni malato è e rimane sempre un essere umano, e come tale va trattato. Gli infermi, come i portatori di disabilità anche gravissime, hanno la loro inalienabile dignità e la loro missione nella vita e non diventano mai dei meri oggetti, anche se a volte possono sembrare solo passivi, ma in realtà non è mai così.
Bernadette, dopo essere stata alla Grotta, grazie alla preghiera trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità. Il fatto che la Bella Signora le chieda di pregare per i peccatori, ci ricorda che gli infermi, i sofferenti, non portano in sé solamente il desiderio di guarire, ma anche quello di vivere cristianamente la propria vita, arrivando a donarla come autentici discepoli missionari di Cristo. A Bernadette Maria dona la vocazione di servire i malati e la chiama ad essere Suora della Carità, una missione che lei esprime in una misura così alta da diventare modello a cui ogni operatore sanitario può fare riferimento. Chiediamo dunque all’Immacolata Concezione la grazia di saperci sempre relazionare al malato come ad una persona che, certamente, ha bisogno di aiuto, a volta anche per le cose più elementari, ma che porta in sé il suo dono da condividere con gli altri.
Lo sguardo di Maria, Consolatrice degli afflitti, illumina il volto della Chiesa nel suo quotidiano impegno per i bisognosi e i sofferenti. I frutti preziosi di questa sollecitudine della Chiesa per il mondo della sofferenza e della malattia sono motivo di ringraziamento al Signore Gesù, il quale si è fatto solidale con noi, in obbedienza alla volontà del Padre e fino alla morte in croce, perché l’umanità fosse redenta. La solidarietà di Cristo, Figlio di Dio nato da Maria, è l’espressione dell’onnipotenza misericordiosa di Dio che si manifesta nella nostra vita – soprattutto quando è fragile, ferita, umiliata, emarginata, sofferente – infondendo in essa la forza della speranza che ci fa rialzare e ci sostiene.
Tanta ricchezza di umanità e di fede non deve andare dispersa, ma piuttosto aiutarci a confrontarci con le nostre debolezze umane e, al contempo, con le sfide presenti in ambito sanitario e tecnologico. In occasione della Giornata Mondiale del Malato possiamo trovare nuovo slancio per contribuire alla diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente; un rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integralità e della dignità delle persone, anche attraverso un corretto approccio alle questioni bioetiche, alla tutela dei più deboli e alla cura dell’ambiente.
In occasione della XXV Giornata Mondiale del Malato rinnovo la mia vicinanza di preghiera e di incoraggiamento ai medici, agli infermieri, ai volontari e a tutti i consacrati e le consacrate impegnati al servizio dei malati e dei disagiati; alle istituzioni ecclesiali e civili che operano in questo ambito; e alle famiglie che si prendono cura amorevolmente dei loro congiunti malati. A tutti auguro di essere sempre segni gioiosi della presenza e dell’amore di Dio, imitando la luminosa testimonianza di tanti amici e amiche di Dio tra i quali ricordo san Giovanni di Dio e san Camillo de’ Lellis, Patroni degli ospedali e degli operatori sanitari, e santa Madre Teresa di Calcutta, missionaria della tenerezza di Dio.
Fratelli e sorelle tutti, malati, operatori sanitari e volontari, eleviamo insieme la nostra preghiera a Maria, affinché la sua materna intercessione sostenga e accompagni la nostra fede e ci ottenga da Cristo suo Figlio la speranza nel cammino della guarigione e della salute, il senso della fraternità e della responsabilità, l’impegno per lo sviluppo umano integrale e la gioia della gratitudine ogni volta che ci stupisce con la sua fedeltà e la sua misericordia.
O Maria, nostra Madre,
che in Cristo accogli ognuno di noi come figlio,
sostieni l’attesa fiduciosa del nostro cuore,
soccorrici nelle nostre infermità e sofferenze,
guidaci verso Cristo tuo figlio e nostro fratello,
e aiutaci ad affidarci al Padre che compie grandi cose.
A tutti voi assicuro il mio costante ricordo nella preghiera e vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica.